La diastasi consiste in un eccessivo allontanamento dei retti addominali lungo la linea mediana a causa di un assottigliamento ed allargamento della linea alba (stretto e spesso cordone fibroso che connette i due muscoli retti dell’addome sulla linea media del corpo).
Questa problematica può colpire sia gli uomini che le donne ed è considerata patologica da 2,5 cm in su.

Nonostante il fattore di rischio più comune sia la gravidanza (soprattutto se gemellare), vi sono altre cause correlate alla diastasi addominale, come:

 Lassità muscolare
 Obesità
 Dimagrimenti importanti
 Età
 Genetica

All’inestetismo causato dalla diastasi addominale (con possibile comparsa di una
protuberanza longitudinale nella parte centrale dell’addome), spesso si aggiungono:

 Disturbi della colonna dorsale e lombare.
 dolore al bacino
 Difficoltà respiratoria
 Difficoltà digestive
 Sensazione di pesantezza all’addome
 Incontinenza urinaria
 Prolassi

La prima valutazione può essere effettuata manualmente e può essere svolta:

  • Uso di tutori in base alla prescrizione medica.
  • Dal paziente stesso (autovalutazione).
  • Dal medico.
  • Dal fisioterapista.

Gli esami diagnostici che il medico curante prescrive per approfondire e quantificare la diastasi (con possibilità di evidenziare possibili ernie associate) sono l’esame ecografico e/o risonanza magnetica e/o TAC.

1) Sdraiati, Supini, ginocchia piegate e piante dei piedi appoggiate a terra.

2) Mettere una mano dietro la testa e l’altra sopra i muscoli dell’addome. Due dita
della mano poggiata all’addome devono essere sopra la linea mediana e parallele
alla linea della vita all’altezza dell’ombelico.

3) Premere leggermente con le dita sui muscoli addominali rilassati.

4) Sollevare testa e spalle dal pavimento (“crunch” senza piegare il collo né avvicinare il mento allo sterno) contrarre i muscoli addominali.

5) Muovere le dita a destra e sinistra cercando le pareti del muscolo. In presenza di diastasi addominale si sente una specie di “fossa” tra i due fasci dei muscoli retti, che non diminuisce continuando nell’esercizio.

Un programma di riabilitazione mirato svolto da un fisioterapista specializzato può aiutare nella gestione della diastasi addominale.

La fisioterapia si baserà su 5 punti fondamentali

  • Valutazione fisioterapica. Si pianifica un piano di trattamento personalizzato in base all’entità della diastasi.
  • Esercizi terapeutici. Il fisioterapista guiderà il paziente nello svolgimento degli esercizi mirati a rafforzare i muscoli deboli dell’addome e del pavimento pelvico.
  • Posturale. Una corretta postura è fondamentale per prevenire e ridurre dolori associati alla diastasi.
  • Ginnastica IPOPRESSIVA addominale.
  • Monitoraggio.

In alcuni casi gravi di diastasi addominale il trattamento conservativo non è sufficiente. In tali situazioni è necessario l’intervento chirurgico.
Anche in caso di intervento chirurgico la fisioterapia è fondamentale per un recupero ottimale post chirurgia.

La diastasi può essere una sfida per molte donne/uomini, ma con il giusto approccio è possibile ottenere un buon recupero. Se stai affrontando questa condizione, non esitare a contattarmi.


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